Tassazione degli ETF in Italia
Esistono tre modalità di tassazione del tuo investimento:
- Attraverso il sistema dichiarativo (Regime Dichiarativo). Questo viene fatto da un investitore su base annuale attraverso una dichiarazione dei redditi.
- Utilizzando il sistema amministrato (Regime del Risparmio Amministrato). In questo caso la dichiarazione dei redditi viene effettuata da un broker al momento della vendita dell'ETF o del rilascio dei dividendi.
- Utilizzando il sistema gestito (Regime del Risparmio Amministrato). In questo caso l’imposta viene dichiarata alla fine dell’anno da un intermediario autorizzato, ad esempio un commercialista.
Nel caso di detenzione di ETF tramite intermediari finanziari residenti, gli investitori possono scegliere se applicare il regime del risparmio amministrato o il regime dichiarativo. Nel caso in cui si operi con un intermediario finanziario non residente, invece, gli investitori possono utilizzare solo il regime dichiarativo.
Imposta sulle plusvalenze
Le plusvalenze sono imponibili per gli ETF ad accumulazione e a distribuzione. Per gli ETF ad accumulazione, l'imposta sulle plusvalenze viene pagata al momento della vendita dell'ETF.
Si distingue tra ETF armonizzati (quelli conformi alle direttive europee e quindi quotati sulle borse europee) e ETF non armonizzati (che non sono conformi alle direttive europee e sono quotati su altri mercati). Attualmente Mintos offre solo ETF armonizzati.
Le plusvalenze derivanti dalla vendita di ETF armonizzati sono soggette all'imposta sostitutiva con un'aliquota fissa del 26%. L'investimento in ETF obbligazionari è fiscalmente vantaggioso in Italia, i titoli di Stato in euro sono tassati in misura inferiore rispetto a qualsiasi altro tipo di attività, con un'aliquota del 12,5%. L'aliquota più bassa si applica a tutti i Paesi indicati in una whitelist dell'Agenzia delle Entrate. Ad esempio, nel caso di un ETF composto per il 50% da titoli di Stato dei Paesi inseriti nella whitelist e per il restante 50% da azioni, il reddito ottenuto sarà tassato per metà al 12,5% e per metà al 26%.
Nel caso degli ETF non armonizzati (ETF diversi da quelli soggetti alla vigilanza UE – ad esempio ETF provenienti dagli USA), le plusvalenze sono soggette alla tassazione IRPEF ordinaria. Ciò significa che vengono sommate a tutti gli altri redditi (lavoro autonomo, lavoro dipendente, locazione, ecc.) e tassate secondo lo scaglione applicabile. Quindi il regime fiscale per gli ETF non armonizzati è quello della ritenuta d'acconto con aliquota del 26% e della tassazione IRPEF ordinaria.
Tieni presente che informazioni dettagliate sul tipo di ETF inclusi nel tuo portafoglio sono disponibili nella pagina Panoramica del portafoglio ETF.
Le plusvalenze sono comunemente calcolate come la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto delle azioni dell'ETF, rettificato per eventuali costi applicabili. Se la vendita di ETF comporta delle perdite, queste possono essere compensate dalle plusvalenze generate da altri strumenti finanziari che generano reddito.
Vedi l'esempio qui sotto:
Imposta sulle plusvalenze
Importo di acquisto dell'ETF: €10.000
Composizione del portafoglio: 30% titoli di stato di Paesi inseriti nella whitelist ee 70% azioni
Importo vendita ETF: €13.000
Guadagno sulla vendita = €13.000 - €10.000 = €3000
Imposta sulle plusvalenze dei titoli di Stato = €3000 * 30% * 12,5% = €112,50
Imposta sulle plusvalenze delle azioni = €3000 * 70% * 26% = €546
Totale imposta sulle plusvalenze = € 112,50 + € 546,00 = €658,50
Mintos non fornisce consulenza fiscale. Per informazioni specifiche sulle normative fiscali locali, rivolgiti alle autorità fiscali o a consulenti fiscali indipendenti.